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Come curare l’acufene con la chiropratica

E’ possibile curare l’acufene con la chiropratica? In questo articolo cercheremo di rispondere al quesito, esaminando un problema che riguarda molte persone. Cercheremo di comprendere quali sono le principali cause relative all’insorgere di acufeni improvvisi, esaminando questa patologia e come le manipolazioni per acufeni possono essere utili per risolvere il problema.

Acufene, cos’è

L’acufene viene più semplicemente definito come un fastidioso fischio o ronzio all’orecchio: un rumore di fondo che ci infastidisce e che tormenta le nostre orecchie, attentando alla nostra quiete e tranquillità.

Questo fastidioso ronzio può interessare un solo orecchio o entrambi. Trattasi molto spesso di un rumore costante che rimbomba nella testa e che non accenna a fermarsi. E’ proprio la persistenza di questo fastidioso rumore che rende quest’ultimo particolarmente difficile da sopportare: è certamente più facile sopportare un ronzio momentaneo e di lieve intensità, piuttosto che un rumore costante e persistente, che può durare molte ore e anche diversi giorni (alcune persone lamentano un acufene passato dopo anni)

Questo disturbo uditivo risulta pertanto particolarmente invalidante e fastidioso, influendo sulla salute psicofisica della persona che ne soffre.

A volte si tende a confondere un vero acufene con rumori temporanei fisiologici caratterizzati da una breve intensità. Questi rumori temporanei sono caratterizzati infatti da altre cause ed hanno pertanto altra spiegazione ed origine. Un rumore temporaneo può ad esempio essere compatibile con la percezione del proprio battito cardiaco o con l’impressione di sentire dei suoni esterni o delle voci.

Il vero acufene è invece un persistente fischio all’orecchio, la cui origine non è compatibile con alcuna sorgente o rumore esterno o interno al proprio corpo: trattasi invece di un segnale bioelettrico che ha origine all’interno del canale uditivo.

E’ inoltre importante definire la gravità di un acufene, la quale potrà essere più o meno importante. Talvolta un acufene può essere un disturbo appena percepibile, mentre altre volte si traduce invece in una condizione particolarmente insopportabile ed invalidante, che rende difficili e complicate le attività quotidiane, il lavoro ed il riposo notturno. In questi casi un acufene importante può alimentare anche condizioni traumatiche e depressive. L’acufene si esprime in un rumore che può essere percepito in modo differente da persona a persona: alcuni descrivono questa sensazione come un fischio acuto e fastidioso, altri come un soffio d’aria continua e altri ancora come una sorta di pulsazione a carattere intermittente o un fruscio leggero.

Da ultimo possiamo affermare che l’acufene non rappresenta di fatto una vera e propria patologia: trattasi più che altro di un sintomo, le cui cause possono essere le più svariate.

Le principali cause dell’acufene

Quali sono le principali cause all’origine di questo sintomo? L’insorgere di acufene può dipendere da diverse condizioni, ed in particolare:

–          Presenza di allergie, sinusiti ed infezioni di natura virale o batterica che interessano l’orecchio e il canale uditivo (otiti e labirintiti)

–          Presenza di danni neurologici, la cui causa è imputabile a patologie di carattere degenerativo (ad esempio sclerosi multipla)

–          Presenza di disturbi cardiocircolatori: ad esempio nel caso di presenza di acufene pulsante, una variante rara di acufene caratterizzata dalla percezione di un suono a ritmo pulsante che rimanda al battito cardiaco

–          Esposizione frequente del soggetto a suoni e rumori particolarmente forti ed intensi (rumore del martello elettrico, di motori o musica alta): questi forti rumori con il tempo danneggiano le cellule dell’orecchio causando acufeni o problemi di sordità parziale o totale

–          Assunzione di alcune tipologie di farmaci che annoverano tra i principali effetti collaterali, l’insorgere di acufene temporaneo o permanente (acufene ototossico)

–          Presenza eccessiva di cerume all’interno del canale uditivo, che dà luogo ad una sorta di tappo che dovrà essere rimosso ed eliminato da un medico specialista

–          Presenza di malattie specifiche, come alcune tipologie di tumori che interessano i nervi acustici o le disfunzioni della tiroide. In queste circostanze è necessario curare la causa del ronzio all’orecchio per risolvere il problema

–          Problemi che interessano la colonna vertebrale e specificatamente l’area cervicale

–          Stress fisici e psicologici, fatica fisica e mentale

Acufene per motivi spinali

Il lavoro professionale del chiropratico si concentra principalmente sul tratto spinale ed è pertanto in grado di trattare e risolvere problemi di acufene derivati da problemi o traumi vertebrali. Sono molte le testimonianze di guarigione di acufene, o di acufene totalmente scomparso dopo un ciclo di sedute chiropratiche.

Il chiropratico opererà sulle vertebre, permettendo al flusso nervoso di poter tornare a scorrere in modo libero e fisiologico. Grazie alla manipolazione chiropratica il problema dell’acufene può essere in questo caso totalmente risolto.

La chiropratica risulta particolarmente utile quando vi è relazione tra osteofiti cervicale e acufeni e in generale nel trattamento di acufeni aventi origine batterica, virale o nervosa: la manipolazione chiropratica migliora notevolmente le prestazioni del sistema nervoso, aumentando esponenzialmente la capacità di un individuo di combattere il sintomo e di reagire in modo naturale.

Anche nel caso al paziente venissero prescritti dei farmaci per combattere l’insorgere di acufene, la manipolazione chiropratica può essere utile ed avere un’azione coadiuvante per sostenere la terapia farmacologica, amplificandone i risultati e velocizzando la completa guarigione.

Ecco di seguito le principali cause di acufene per motivi spinali:

–          Presenza di una o più vertebre fuori posto e relativo schiacciamento dei nervi

–          Stato di tensione muscolare causato da errata curvatura fisiologica cervicale

–          Presenza di ernia al disco cervicale

–          Trauma da colpo di frusta cervicale o di altro tipo

–          Presenza di postumi in seguito ad intervento chirurgico

–          Presenza di artrosi cervicale, con relativa degenerazione dei dischi intravertebrali

–          Schiacciamento di una vertebra o di più vertebre

–          Persistenza in una postura scorretta

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