C’è un legame tra chiropratica e pressione sanguigna? Uno dei principali su cui si basa la chiropratica è l’obiettivo del ripristino naturale dell’equilibrio tra apparati e sistemi corporei, per un’attività in piena armonia tra gli stessi.
E ancora, secondo l’approccio chiropratico, il corretto funzionamento dell’organismo è possibile solamente se l’apparato deputato al compimento di una funzione specifica, mantiene intatta la propria struttura. Se ci sono dei problemi strutturali – o se la struttura è parzialmente o totalmente compromessa – da traumi, lesioni o semplicemente dallo stress, il funzionamento di tale organo non è ottimale.
Con riferimento alle vertebre, se queste ultime non si muovono correttamente – sublussazione vertebrale secondo i chiropratici – i nervi connessi alla colonna saranno infiammati e irritati. Con l’irritazione, i nervi spinali non funzionano correttamente, influenzando potenzialmente la funzione dei tessuti e degli organi controllati.
Ma che affetto può avere la manipolazione e l’aggiustamento chiropratico sulla pressione sanguigna? Cerchiamo di rispondere in modo puntuale ed esaustivo a questa domanda.
Ipertensione, cos’è
L’ipertensione sanguigna è una condizione che può tradursi in malattie croniche come ictus, insufficienza cardiaca o renale e altro. La pressione arteriosa è infatti la forza che il nostro sangue esercita sulle pareti delle arterie. Se questa forza/pressione aumenta, rimanendo elevata per parecchio tempo, l’organismo può essere danneggiato in diversi modi.
I dati del nostro Paese relativi ai soggetti che soffrono di ipertensione sono preoccupanti: un terzo della popolazione è infatti ipertesa. L’ipertensione è spesso e volentieri una condizione difficile da diagnosticare, dal momento che è latente, non dando segni e sintomi particolari. Per questo motivo si può soffrire di ipertensione per un periodo prolungato senza di fatto saperlo; in questo caso, cuore, vasi sanguigni, reni e altri organi e apparati subirebbero un danno.
La pressione sanguigna si classifica rispettivamente in:
- Pressione sistolica: pressione massima delle arterie quando il muscolo cardiaco è contratto;
- pressione diastolica: pressione minima nelle arterie tra un battito del cuore e l’altro, ovvero quando il cuore è a riposo.
È anche vero che la pressione sanguigna tende a variare nel corso della giornata. Durante la fase di sonno ovviamente si abbassa, per poi alzarsi quando ci si sveglia. La pressione tende anche ad aumentare quando siamo nervosi, agitati o eccitati o quando svolgiamo attività fisica e sportiva. Se i valori raggiungono livelli elevati durante la maggior parte della giornata, ad alzarsi sono anche i rischi.
Ipertensione, come curarla
In presenza di ipertensione il medico di fiducia prescrive solitamente un farmaco per il trattamento. Durante la fase di assunzione del farmaco, la pressione arteriosa verrà monitorata in modo attento per accertarsi dell’azione del farmaco. I farmaci per la cura dell’ipertensione sono caratterizzati purtroppo da una serie di effetti collaterali, come ad esempio:
- Sensazione di svenimento o di testa leggera;
- svenimenti veri e propri;
- capogiri e giramenti di testa;
- perdita di potassio;
- minzione frequente;
- emicrania;
- problemi di stomaco;
- gonfiore e sanguinamento delle gengive.
Curare la pressione alta con la chiropratica è possibile?
I potenziali legami tra ipertensione e chiropratica sono già stati studiati: il Centro di ipertensione dell’Università di Chicago ha evidenziato in uno studio condotto nell’anno 2007 che i pazienti ipertesi sottoposti a cure chiropratiche ottenevano via via un calo dei valori della pressione – pari addirittura a quello ottenuto con la somministrazione di farmaci a tale scopo.
In particolare lo studio ha evidenziato che:
- 25 pazienti che presentavano uno stadio lieve di ipertensione, dopo alcuni trattamenti chiropratici presentavano una pressione sanguigna molto più bassa rispetto a 25 pazienti sottoposti a placebo;
- Esami radiografici specifici condotti sui pazienti che avevano ricevuto trattamenti chiropratici denotavano un riallineamento dell’Atlante – prima vertebra cervicale; lo stesso non era avvenuto nei pazienti sottoposti a placebo;
- I pazienti trattati dal chiropratico riportavano una pressione sistolica diminuita di circa 14 mm di Hg e una diminuzione della pressione diastolica di circa 8mm di Hg.
È importante precisare che nessuno dei pazienti oggetto dello studio aveva assunto medicinali per la cura dell’ipertensione durante la sperimentazione.
Per comprendere ulteriormente come la chiropratica può essere utile per trattare problemi di ipertensione, interferendo quindi con la pressione sanguigna è bene sapere che alla base del cervello vi è il tronco encefalico. Quando vi è una lussazione dell’atlante – anche minima, ad esempio di mezzo millimetro – avviene una pressione anomala sul tronco encefalico: quest’ultimo ha moltissime funzioni estremamente importanti, tra le quali il controllo del sistema cardiovascolare.