Cos’è l’osteoporosi? Quali sono i suoi sintomi tipici? Quali sono le cause di questa patologia e come curarla in modo efficace? In questo articolo vi parleremo dell’osteoporosi, una malattia sistemica che si presenta con una riduzione della massa ossea e con un’alterazione della micro architettura del tessuto scheletrico.
Osteoporosi – osso poroso
L’osteoporosi significa appunto “osso poroso” ed è caratterizzata da un progressivo assottigliamento osseo. Con l’aggravarsi della patologia il tessuto osseo si deteriora a tal punto che può portare a fratture ossee – ad esempio dell’anca, della colonna vertebrale e del polso.
Secondo le più recenti indagini scientifiche, si stima che una donna su due e un uomo su cinque affetti da osteoporosi e di età superiore ai 50 anni, subiranno una frattura correlata alla patologia, in un momento della loro vita.
Dato interessante, che la maggior parte dei casi di osteoporosi interessano le donne; tuttavia sia gli uomini che le donne, compiuti i 65 anni iniziano ad avere lo stesso tasso di perdita ossea.
L’osteoporosi non deve essere confusa con l’osteoartrosi – la tipologia più comune di artrite.
I principali sintomi dell’osteoporosi
Per quanto riguarda i sintomi dell’osteoporosi, questa patologia si presenta come “silenziosa”, dal momento che raramente il progredire della malattia è caratterizzato dalla presenza di sintomi ben definiti. La perdita di densità ossea è un processo che dura anni: per questo motivo si può essere affetti da osteoporosi senza saperlo.
Data la silenziosità della malattia, molto spesso l’osteoporosi non viene diagnosticata fino al suo stato avanzato, ovvero quando le ossa sono così fragili e indebolite che si fratturano facilmente. Anche se non vi sono sintomi ben definiti, vi possono essere alcune condizioni che potrebbero indicare la presenza della patologia:
- curvatura della postura e perdita di altezza;
- dolore più o meno intenso alle ossa e alle articolazioni;
- frattura a bassa energia.
Osteoporosi: le cause
Anche se comunemente l’osteoporosi viene considerata una malattia delle persone anziane, è anche vero che essa può colpire a qualunque età. A questo proposito è bene sapere che in un soggetto di 20 anni, la ricreazione di nuovo osso è piuttosto veloce – più rapida della perdita di volume. Dopo i 30anni il processo tende invece a invertirsi. Nelle donne in menopausa, il tasso di perdita ossea è ancora più accelerato. Con l’arrivo dell’osteoporosi le ossa diventano porose: vi sono spazi più ampi nella struttura di supporto dell’osso. In questa condizione le ossa sono più fragili e possono fratturarsi con più facilità.
Per lo sviluppo di questa patologia ci sono alcuni fattori di rischio:
- Età avanzata – anzianità;
- Precedenti famigliari di osteoporosi;
- Sesso femminile più predisposto di quello maschile;
- Stato precoce di menopausa;
- Bassi livelli di testosterone negli uomini;
- Anoressia o bulimia;
- Amenorrea;
- Problemi o malattie alla tiroide;
- Artrite reumatoide;
- Uso di alcuni farmaci (corticosteroidi o anticonvulsivanti);
- Dieta a basso contenuto di calcio;
- Eccessivo uso di alcol e caffeina;
- Fumo;
- Mancanza di esercizio fisico e vita troppo sedentaria;
- Malattie che comportano il blocco dell’assorbimento intestinale di calcio.
Come avviene la diagnosi di osteoporosi
Premessa la silenziosità della malattia, la diagnosi precoce di osteoporosi è molto importante. Se il vostro medico sospetta la presenza di questa malattia, o se siete un soggetto ad alto rischio, è possibile sottoporsi a dei test in grado di rilevare la presenza di problemi di densità ossea.
È possibile sottoporsi a:
- Scansione e assorbimento di raggi X a doppia energia – DEXA;
- Radiografia a basso livello su polso o tallone;
- Tomografia computerizzata – TC, della colonna vertebrale.
I classici raggi X non sono in grado di rilevare problemi di densità ossea, fino a quando la patologia non è già in stato avanzato. In questa condizione la facilità di riportare fratture persiste già.
Cura e trattamento dell’osteoporosi
Per prevenire l’insorgere della patologia possiamo seguire una serie di comportamenti sani, estremamente importanti per la prevenzione: è molto importante condurre una vita dinamica, facendo esercizio fisico e sport, non fumare ed evitare il consumo eccessivo di alcol e assumere calcio e vitamina D in modo adeguato.
Per quanto riguarda cura e trattamento dell’osteoporosi, l’obiettivo è quello di mantenere la densità ossea, scongiurandone la perdita. L’osteoporosi è purtroppo una patologia che non può essere curata, anche se è possibile limitarne gli effetti. La terapia farmacologia è limitata a pazienti che riportano già un’importante perdita di densità ossea. Esistono oggi diversi tipi di farmaci comunemente impiegati per trattare l’osteoporosi:
- Ormoni paratiroidi;
- Estrogeni;
- Agenti che stimolano la formazione dell’osso;
- Bifosfonati;
- Modulatori selettivi del recettore degli estrogeni.
In base al farmaco che viene prescritto, è possibile rallentare la perdita di densità ossea, promuovendo allo stesso tempo la crescita e riducendo così la possibilità di riportare fratture.
Per quanto riguarda invece la cura delle fratture causate dall’osteoporosi, essa dipenderà dal punto e dall’osso che ha riportato la frattura. Le fratture semplici possono essere trattate con l’ausilio di stecche e calchi. Fratture più gravi e complesse – come quelle che riguardano la colonna vertebrale e l’anca – necessitano di trattamenti specifici e di un importante periodo di riabilitazione. Queste gravi fratture possono ovviamente ripercuotersi e avere effetti a lungo termine sulla salute del paziente.
Per le fratture dell’anca, nella maggior parte dei casi è richiesto un intervento chirurgico.
Prevenire l’osteoporosi
La prevenzione rappresenta un aspetto essenziale ed estremamente importante, anche per l’osteoporosi. Al di la dei fattori di rischio, la prevenzione di questa malattia si basa principalmente su 3 aspetti:
- Evitare i più importanti fattori di rischio: fumo e consumo eccessivo di alcol;
- Fare attività fisica ed esercizi con pesi;
- Seguire una corretta dieta, con un’alimentazione caratterizzata da dosi sufficienti di calcio e vitamina D – normale dieta e se necessario integrazione.